Ragade anale

Si tratta di una piccola lesione, o "taglietto", localizzato a livello della mucosa del canale anale, subito prima che questa continui con la cute della regione perianale; tale lacerazione, senza appropriate cure, non tende alla guarigione spontanea. Essa si localizza preferibilmente sulla parete posteriore del canale anale. Tale taglietto si produce perché, al passaggio delle feci, la mucosa che riveste il canale anale si distende e, in alcuni casi, può arrivare a strapparsi. Questo succede soprattutto se si evacuano feci molto dure o che contengono residui duri, come noccioli o scorie dure. Anche la diarrea, per le scariche frequenti, o una forte infiammazione intorno all'ano, possono contribuire a formare la ragade. Non esiste una causa unica e certa della ragade, ma possono essere considerati numerosi fattori: l'ipertono del muscolo sfintere anale interno è senz'altro una condizione favorente e scatenante la sintomatologia, ma spesso si aggiungono dei fattori scatenanti, che determinano la lacerazione della mucosa del canale anale; tra questi i più importanti sono la stipsi, gli stati infiammatori della regione anorettale e la diarrea. La comparsa della ragade è favorita inoltre da una vita sedentaria, da sforzi eccessivi, dalla gravidanza e dal parto, dal trascorrere molte ora in piedi. Anche una alimentazione poco corretta, con scarso consumo di fibre, acqua e verdure, può scatenare o peggiorare la situazione. Si tratta di una patologia benigna, che non porta particolari problemi per la salute, ma molto fastidiosa, e che può portare anche notevole dolore, soprattutto dopo che si è andati di corpo. I sintomi con cui tale patologia si manifesta sono i seguenti:

dolore (80-90% dei casi); esso può essere lieve, spesso percepito come un senso di fastidio, ma può essere anche molto forte, soprattutto dopo il passaggio delle feci, e può durare da mezz'ora ad oltre un'ora. Spesso il dolore è così forte che le persone hanno paura di andare in bagno, peggiorando la stipsi, che è frequente nelle persone che hanno una ragade. Esistono alcuni casi in cui la persona affetta da ragade non riesce neanche a sedersi né a sdraiarsi, vedendo rovinato il riposo notturno.

Sanguinamento (70% dei casi); molto spesso si può notare per presenza di sangue rosso vivo che sporca le mutande o la carta igienica, soprattutto dopo la defecazione, più raramente si perdono alcune gocce di sangue, sempre rosso vivo, nella tazza del gabinetto.

La diagnosi di tale patologia può essere fatta con una semplice visita, e con l'esplorazione digitale del retto, che in alcuni pazienti può essere molto dolorosa. In alcuni casi selezionati, passata la fase acuta del dolore, può essere necessaria, a giudizio dello specialista, una ANORETTOSCOPIA.

Come si cura tale patologia?

Pur trattandosi di una patologia minore e a decorso benigno, trascurare tale patologia può farla diventare cronica, è ciò può rappresentare un fattore invalidante. Esistono tre tipi di trattamento:

  • Igienico-dietetico
  • Farmacologico
  • Chirurgico

Con il trattamento medico-dietetico guarisce circa il 70-80% delle ragadi, soprattutto quelle presenti da poco tempo e non cronicizzate. Quando il trattamento medico fallisce, oppure se la ragade è cronica, sarà necessario un trattamento chirurgico, che consiste nella dilatazione o nel taglio dello sfintere anale interno, così da far scomparire l'ipertono, che causa la persistenza della ragade. E' quindi necessario che segue le istruzioni seguenti in modo corretto, in modo tale da poter evitare un intervento chirurgico:

  • Evitare di spingere quando va in bagno, facendo sempre in modo che la defecazione avvenga senza sforzo. Si potrà eventualmente usare un lubrificante (es. vaselina), da inserire nell'ano prima dell'evacuazione.
  • Evitare di usare eccessivamente la carta igienica, ma lavi la zona, dopo essere andato/a in bagno, con acqua tiepida; l'acqua troppo fredda può far peggiorare la contrazione del muscolo, così come troppo calda può causare sanguinamento.
  • Se ci si trova fuori e non si può fare il bidet è meglio utilizzare salviettine emollienti e lenitive.
  • Evitare l'uso di biancheria intima in nylon, ma utilizzare, per quanto possibile, cotone o lino
  • Mantenere sempre asciutta la cute intorno all'ano.
  • Cercare di aumentare ed ammorbidire la massa delle feci, in modo che queste possano essere espulse senza sforzi o difficoltà. Bisognerà quindi bere molto, soprattutto acqua e succhi di frutta, ed assumere una dieta ricca di fibre, frutta e verdure.
  • Evitare di mangiare cibi molto piccanti o speziati, in quanto possono irritare ulteriormente la regione anale.

Spesso tali comportamenti, pur potendone prevenire la comparsa, non bastano a far scomparire una ragade che è già sintomatica. E' necessaria allora una adeguata terapia medica, che, associata a tali regole sopra descritte, riesce a far regredire gran parte delle ragadi. Lo scopo di tale terapia è quello di agire sulla causa della ragade, cioè il tono muscolare aumentato dello sfintere anale. Un farmaco efficace dovrà rilassare il muscolo sfintere, in modo da poter permettere alla ragade di guarire.

Paolo Piovanello - MioDottore.it